Buddisti e Induisti di tutta Italia, vi aspetta a Roma la più grande Pagoda d’Europa!
Nella periferia romana in Via dell’Omo, zona Roma Est, venti anni dopo l’inaugurazione della moschea centinaia di fedeli, rappresentanti della Comunità cinese a Roma, insieme a monaci tibetani e il primo cittadino Gianni Alemanno hanno celebrato la grande pagoda del tempio Hua Yi Si.
La Roma cristiana si guadagna così il primato della tolleranza religiosa ospitando il tempio più grande d’Europa, a testimonianza che in una società civile e tollerante ogni religione ha diritto di esprimersi nei luoghi e nei modi che le convengono.
Le comunità buddista e induista sono una realtà in crescita nel nostro paese, il numero di buddhisti residenti si aggira intorno ai 230 mila, mentre 135 mila circa sono il numero degli adepti induisti di cui 15 mila italiani convertiti. Solo nella capitale ci sono circa 7 mila cinesi, in massima parte provenienti dalla Cina meridionale, che adesso possono professare il loro credo in un luogo di culto ufficialmente riconosciuto.
L’ iter che ha portato a questo riconoscimento è stato complicato e più volte interrotto, ma l’11 dicembre scorso il Parlamento Italiano ha siglato in via definitiva le intese tra Unione Buddisti Italiani e Unione Induisti Italiani stringendo per la prima volta accordi con comunità non cristiane. Un passo importante che ascolta il principio sancito dall’articolo 8 della nostra Costituzione che garantisce la libertà di tutte le religioni, purché i loro statuti non entrino in contrasto con l’ordinamento giuridico italiano.
Dopo anni di battaglie queste associazioni religiose si vedranno riconosciute una serie di riconoscimenti: le comunità induiste e buddhiste potranno ricevere i contributi del’otto per mille, i monaci potranno assistere i fedeli negli ospedali, nelle carceri, le salme potranno avere i trattamenti previsti dalla religione, verranno riconosciuti il matrimonio religioso e la tutela degli edifici di culto.
In stile cinese la Hua Yi Si che sorge tra i capannoni e i magazzini di stoccaggio in zona Prenestino, è sorvegliata dai due leoni di pietra all’ingresso.
E infine come ogni dottrina religiosa che si rispetti, anche per le religioni più zen un occhio al culto e uno al palato…così è stato previsto un punto di ristoro rigorosamente vegetariano concepito per ospitare fino a 200 commensali perché l’appetito vien pregando!
Se state decidendo di visitare questo tempio custodito da quattro monache donna, vi consigliamo un hotel in zona Prenestina / Casilina.
Così Roma accoglie il canto dei suoi neo-fedeli e già recita il suo Nam-myoho-rege-kyo.
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